Siamo forse abituati a considerare la nostra vita, dalla nascita alla sua morte, così come ci appare, per noi e per le persone che ci circondano, senza pensare che noi non eravamo così come appariamo. Secondo la visione cattolica, tratta dalla Scrittura e da quanto emerge dalla predicazione di Gesù, ma anche da quanto la medicina ha compreso e riconosciuto, attraverso la biologia, noi siamo frutto dell’unione tra il seme di nostro padre e la cellula uovo di nostra madre. Questa unione che, volente o nolente, ha costituito un nuovo essere, non è frutto del caso.
Prima di diventare un piccolo embrione e poi un feto e vedere la luce di questo mondo, la nostra anima era nel regno di Dio. Gesù, come si racconta nel Vangelo, quando lo volevano far cadere nei tranelli, circa il regno di Dio, affermava che noi siamo figli di Dio, del Dio vivente e che in cielo saremo come angeli di Dio, ossia la nostra corporeità avrà avuto la sua funzione distintiva e anche procreativa sulla terra ( non per tutti, perché ci sono coloro che non procreano per il servizio divino, come sacerdoti e religiosi/religiose), ma la nostra persona avrà altra dinamica e non sarà più necessario il corpo, ma solo la nostra anima individuale, esistente prima della creazione del mondo e esistente in eterno.
La nostra persona, così come è visibile ora, svolge ogni sua funzione, ma non lo farà, fisicamente, in modo definitivo. L’anima, infatti, preesistente al corpo e assegnata solo al nostro corpo, alla fine di questa parentesi terrena, fatta di istanti, minuti, giorni, mesi e anni, tornerà a Dio, nell’attesa della Risurrezione dai morti, annunciata da Gesù e alla riconfigurazione dell’Universo.
E possiamo pensare che, una volta che saremo al cospetto di Dio, come anima, incontreremo anche tutti coloro che ci hanno preceduto: persone conosciute o meno, questo non importa.
Sarà possibile, quindi, vedere i nostri cari e altri.
Parlare con loro, amarli in eterno, così come Dio ha amato noi in eterno, al punto da donarci una vita senza fine.
E se domani incontrassimo i nostri cari, oppure persone di cui abbiamo sentito parlare o abbiamo immaginato, sarà bellissimo.
Mi fa tristezza pensare che molta gente non crede e vive nel mondo come cagnolini senza padrone.
Gesù ci ha promesso una Vita eterna e nemmeno sappiamo come possa essere bello andare a conoscere le persone care che, appunto, ci hanno preceduto nella fede.