Da poco è uscito su Netflix un documentario, intitolato Uomini comuni, in lingua inglese (con sottotitoli in italiano) che parla di un Battaglione 101, ossia coloro che vennero arruolati tra la Polizia nazista, negli ultimi due anni della seconda guerra mondiale.
Si può ascoltare la voce di uno psicologo, un certo Harald Oldenburg e di alcuni storici tedeschi.
Tra gli altri speakers parla anche un avvocato centenario ungherese di nome Benjamin Ferencz, che aveva accusato di crimini contro l’umanità tutti i gerarchi nazisti a Norimberga. All’epoca dei fatti era un giovane avvocato alle prime armi…divenne un pubblico ministero instancabile nella cattura e nel giudizio dei criminali nazisti.
Ci sono in questo documentario filmati rari d’epoca, addirittura la ripresa filmata della morte di donne e bambini ebrei in una foresta polacca…raccapricciante!
La cosa che più stupisce è come si possa parlare di quei criminali come se il loro agire fosse una normalità!
Si parla anche di qualche capo del battaglione 101 che quando doveva dare gli ordini per uccidere donne e bambini, diceva ai soldati che potevano anche ritirarsi dal farlo…alcuni soltanto dissero no. Non erano obbligati a farlo e non gli sarebbe successo granchè… eccetto che subire dagli altri soldati, affronti e vituperi, un nulla di fronte a quanto avrebbero portato dentro, se avessero ucciso…
Eppure solo pochi si rifiutarono. Cosa spinse dei soldati ad uccidere migliaia e migliaia di persone innocenti? Il loro senso del dovere? La loro adesione ad una visione demoniaca della vita, a fianco al loro capo, Hitler? La loro depravazione? Il loro spirito di corpo?
Cosa? Addirittura documentavano come trofei queste uccisioni di massa.
Uno dei responsabili, addirittura, aveva condotto sua moglie incinta a vedere quello che facevano!
Un obbrobrio. Eppure in tutto ciò Dio li ha tenuti in vita. Ha dato loro fino alla fine la libertà di lasciare le armi, di non andare a uccidere.
Gli uomini di questo famoso Battaglione 101 erano uomini semplici reclutati per necessità, quando il nazismo stava perdendo di fronte all’arrivo degli Alleati e dei Russi.
Non erano fanatici, non erano antisemiti…eppure divennero carnefici più spietati dei loro commilitoni degli anni precedenti, perché quando uccisero 38.000 persone nella foresta polacca e 45.000 vicino a Treblinka, lo fecero a fuoco ravvicinato.
L’autore di un libro su questi commilitoni tedeschi del Battaglione 101, un certo Christopher Browning, https://www.einaudi.it/autori/christopher-r-browning/ disse che un uomo qualsiasi può diventare uno spietato assassino per non essere diverso dagli altri commilitoni, per non sentirsi preso in giro, per non essere ritenuto un codardo e per fare carriera nell’esercito.
Tutto ciò, a mio parere, chiama in causa Dio e la sua ira.
Riflettiamo bene quando pensiamo all’omologazione delle persone e alla coercizione.
Insegniamo ai nostri ragazzi a proteggere la coscienza personale da qualsiasi “invasione” derivante dall’intruppamento.
Personalmente ritengo che dinanzi ad ogni tipo di efferatezza del genere: passata, presente e futura, per chi la compie e non si pente o redime prima, NON CI SIA SALVEZZA.