Secondo lo scrittore ebreo Abba Eban, che scrisse una monumentale opera sulla storia del popolo ebraico, Gesù di Nazaret, fu un ebreo a tutti gli effetti, che nella sua vita osservò come fariseo la Legge. Introdusse il concetto di uguaglianza davanti a Dio e davanti agli uomini, cosa che cozzava con la visione esclusivista dei capi religiosi e politici del tempo ( e forse di tutti i tempi!).
Durante la sua vita aveva attaccato l’ipocrisia delle autorità e aveva posto la speranza nel Messia, ossia in Colui che avrebbe salvato le persone dal giogo dell’ oppressione. Per questo venne fatto uccidere dal potere religioso del tempo e dagli occupanti romani.
Per i suoi seguaci la sua fine cruenta non era la fine assoluta. Infatti iniziarono a creare delle comunità in cui Lui era presente spiritualmente con i suoi insegnamenti, il Suo Corpo e la fede nella salvezza eterna.
Fu poi San Paolo a diffondere nel Mediterraneo tutto quanto riguardava la figura di Gesù come mediatore tra Dio e gli uomini.
L’insegnamento di Gesù attenuava la rigidità della Torah e inseriva il concetto di misericordia, perché nessun uomo potrà mai rispettare tutta la Legge, visti i suoi limiti.
Gesù non era venuto per abolire la Legge ma per darle pieno compimento.
Ovviamente secondo la posizione ebraica certe cosiddette “pretese messianiche di Gesù” non erano veritiere, ma per i suoi seguaci sì e possiamo affermare che secondo la posizione Cristiano-Cattolica, in Gesù si sono compiute tutte le Promesse fatte a Israele.
Nella sua figura umana compì in se stesso le Promesse divine perché proveniva per parte di madre e per parte di padre adottivo dalla famiglia del Re Davide, al quale Dio aveva promesso continuità assoluta nella sua discendenza. Infatti San Matteo mette nel primo capitolo del suo Vangelo la genealogia davidica per Gesù.
A livello divino, Gesù durante la sua esistenza terrena mostrò l’anticipo del Regno del Padre suo.
Infatti compì segni e prodigi, resurrezioni, guarigioni, premonizioni e compimenti della Parola del Primo Patto.
La sua morte fu la morte del Giusto per gli Ingiusti, ossia per tutta l’Umanità.
San Paolo da fariseo zelante prima combattè contro la diffusione della nuova dottrina cristiana, ma poi quando Gesù Risorto gli apparve sulla via di Damasco, mentre andava a uccidere i cristiani, Paolo cambiò totalmente.
Tutto lo zelo che aveva per l’osservanza della Torah, lo mise per la missione di far conoscere al mondo il Messia atteso.
Io auguro ancora che nel mondo possiamo essere altri San Paolo.
Lo scrittore ebreo Abba Eban è arrivato quasi vicino alla verità su Gesù.
Chissà se prima di morire si sarà convertito al vero Signore dell’Universo e della Storia…