LE RADICI DELLA REPUBBLICA

(1945-1965 circa)

L’Italia nasce, come estensione del regno di Piemonte e della casata dei Savoia, il 17 marzo 1861. Rispetto ai confini attuali mancavano il territorio del Lazio (appartenente allo Stato Pontificio), il Veneto, il Friuli e l’Alto Adige ancora parte dell’impero Austriaco. 

Roma passò all’Italia nel 1870 con la breccia di Porta PiaVeneto e Friuli furono annesse in seguito alla III guerra di indipendenza nel 1866 (Prussia e Italia contro l’Austria). 

L’Alto Adige, Trieste e la Dalmazia furono annesse in seguito alla I guerra mondiale (1919). Altri territori, sia europei sia extraeuropei, furono occupati dall’esercito italiano: Somalia, Libia, Etiopia, Rodi e varie isole del Mediterraneo, Albania.

La struttura politica fu quella di una monarchia conservatrice

Nel 1922, con la Marcia su Roma, venne dato a Mussolini daI re Vittorio Emanuele III, come Primo Ministro, la guida del governo che poi si trasformò nel Ventennio Fascista.

Con il Fascismo (Rivoluzione di destra con una politica sociale di stampo socialista) fu la fine delle libertà civili, la persecuzione degli oppositori politici, il varo della legislazione razzista e antisemita, la rottura con le nazioni democratiche per allearsi con la Germania nazista e la decennale preparazione alla guerra. 

Infine la Seconda guerra mondiale (1939-45)

Scatenata da Hitler con l’invasione della Poloniail primo settembre 1939, la guerra viene abbracciata da Mussolini, nel maggio 1940. Gli italiani si ritrovano impantanati in battaglie drammatiche in terra di Russia, in Jugoslavia, in Grecia, in Nord Africa. Se Stalingrado fu l’argine ad est dell’avanzata tedesca e il ribaltamento delle sorti stesse della guerra, il Nord Africa fu l’argine a sud, con il successo degli alleati (Usa e Uk principalmentee lo sbarco sul continente europeo proprio in Italia, in Sicilia. Siamo nel luglio 1943 e di lì a pochi giorni iniziarono anche i bombardamenti alleati sulle città italiane. Il paese era allo stremo e il regime allo sbando. È in questo clima di smobilitazione che possiamo far iniziare la storia della Repubblica italiana. Perché gli anni 1943-1946 rappresentano le radici stesse della democrazia italiana.

25 luglio 1943

Il Gran Consiglio Fascista, guidato da Grandi e Farinacci, vota la sfiducia a MussoliniIl re Vittorio Emanuele III rese esecutiva la sfiducia e lo fece arrestareIl maresciallo Badoglio prese il suo postoma annunciò il rispetto delle alleanze in atto e la continuazione della guerra. 

Agosto 1943 – Truppe tedesche scendono in forze in Italia, mentre da sud gli alleati proseguono l’avanzata verso Napoli. Malgrado i proclami formali, lo Stato Maggiore tedesco non si fida, e sospetta una prossima uscita dell’Italia dall’asse. In effetti fervono le trattative con gli alleati per individuare le condizioni di resa. 

8 settembre 1943 – Data cardine della storia d’Italia. Il capo del governo maresciallo Pietro Badoglio annuncia l’armistizio e la fine delle azioni belliche del regno d’Italia. La tragedia fu che il governo abbandonò a se stessi gli italiani con l’intero territorio nazionale occupato da eserciti stranieri. Le truppe sparse per mezza Europa non avevano ricevuto ordini precisi sul da farsi; la casa reale si rifugiò con tutto il governo a Brindisi, sotto la protezione dei “nuovi amici” inglesi e americani. Seguirono giornate convulse. Il 9 settembre viene fondato il Comitato di Liberazione Nazionale (CNL) per organizzare le azioni delle truppe di partigiani che iniziavano a formarsi nelle montagne del centro-nord occupato dai tedeschi. Il 12 settembre un reparto di paracadutisti tedeschi libera Benito Mussolini dal suo carcere (ritenuto inattaccabile) a Campo Imperatore sul Gran Sasso; il 23 settembre si ricostituisce uno “Stato fantoccio” , la Repubblica Sociale di Salò guidato dallo stesso Mussolini

La Repubblica Sociale Italiana esercitò un potere effettivo in buona parte del Nord Italia, anche se la presenza dell’esercito tedesco fu indispensabile per resistere ai bombardamenti e alle azioni dei partigiani sempre più strutturati e organizzati. 

1944 Marzo –il Pci riconosce il governo Badoglio e prende vita il governo Badoglio II (22 aprile) con la partecipazione di tutti i partiti antifascisti: Dc, Pci, Psi, Pli, Pri, Partito d’Azione.  

4 giugno 1944– Roma viene liberata e dichiarata “città aperta”. 23 novembre – Proclama Alexander. Il comandante in capo delle forze alleate in Italia ordina alle brigate partigiane di sospendere le azioni belliche fino a nuovi ordini. In pratica migliaia di ragazzi fuggiti in montagna per non rispondere alla chiamata nell’esercito della RSI furono abbandonati a loro stessi. La linea gotica segnò questo confine tra l’Italia “libera” e l’Italia occupata dai tedeschi e sostenuta dallo stato fascista di Salò. I partigiani riuscirono a resistere e nella primavera dell’anno successivo contribuirono a liberare l’intera nazione. 

25 aprile 1945. – liberazione di tutto il nord Italia. Giugno – Nuovo governo di coalizione antifascista guidato da Ferruccio Parri (partito d’Azione). Dicembre – Governo De Gasperi (Dc) basato sull’asse Dc-Pci.Palmiro Togliatti fu guardasigilli (ministro dell’interno) e da quella posizione promulgò l’amnistia per i detenuti fascisti (aprile 1946). 

2 giugno 1946 – Il referendum sancisce la fine della monarchia e la nascita della Repubblica italiana. 45.8% favorevoli alla monarchia (maggioranza al sud) e 54.2% per la repubblica. Nello stesso giorno ci furono le elezioni per l’assemblea costituente: DC 35.2%, PSI 20.7%, PCI 19% (a seguire gli altri partiti). Luglio 1946 – Secondo governo De Gasperi. Diminuì la presenza dei comunisti nei vari ministeri. Seguirono vari altri governi a guida De Gasperi, fino alla estromissione assoluta della sinistra dal governo (precisa indicazione degli alleati statunitensi). 1° maggio 1947 – Strage di Portella della Ginestra. Le grandi azioni dei contadini del sud trovarono una brusca chiusura con una serie di azioni repressive molto violente. I governi successivi ostacolarono o smussarono fortemente gli effetti della riforma agraria, che era un passaggio assolutamente indispensabile per lo sviluppo del Meridione. Il motivo numero uno dell’arretratezza meridionale è senz’altro la mancata riforma agraria. 

1° gennaio 1948 entra in carica il presidente della Repubblica provvisorio Enrico de Nicola. Il primo presidente sarebbe stato eletto dall’assemblea parlamentare in seguito alle prime elezioni legislative previste per aprile. 

18 aprile 1948. Sono le elezioni che nell’immaginario collettivo segnarono l’orientamento internazionale dell’Italia: sotto tutela Usa in caso di successo della DC, sotto tutela sovietica in caso di vittoria di socialisti e comunisti. Il risultato fu la Dc al 48% e la coalizione Psi-Pci al 31%. 14 luglio 1948 – Attentato al segretario del Pci Togliatti, che viene ferito in maniera non grave. L’Italia entra nella Nato (1949) ed è tra i fondatori della Comunità Economica Carbone e Acciaio CECA nel 1951. 1953 giugno – Elezioni con la cosiddetta “legge truffa”. Per garantirsi una maggioranza in grado di cambiare anche la costituzione la DC introdusse un bonus per la vittoria elettorale per cui con il 50%+1 si sarebbe preso il 65% dei deputati. La coalizione disegnata intorno alla Dc prese il 49.85% fallendo l’obiettivo per una manciata di voti. Il successivo governo Scelba sarà l’ultimo atto di quel lento spostamento a destra che ha caratterizzato i primi anni di vita della Repubblica. Nel 1954 la guida della DC passa ad Amintore Fanfani che imprimerà un rotta completamente diversa al grande partito centrista. Nello stesso 1954 morirà Alcide De Gasperi, ancora oggi considerato uno dei più grandi statisti del nostro paese. 3 gennaio 1954 – La Rai inizia le trasmissioni televisive in Italia. 1955 – Il Psi di Pietro Nenni, stanco di una politica relegata alla opposizione perpetua, rompe l’alleanza con il Pci e risponde alle aperture di Fanfani. La sinistra della Dc e il Psi pensano ad una politica di riforme di ampia portata in grado di allargare la base di consenso e partecipazione della popolazione italiana, di modernizzare il paese e risolvere quelle contraddizioni che la fine della guerra e del regime non avevano risolto. Inizia così un percorso lento e faticoso per far entrare il Psi al governo. 

1956 – Il XX Congresso del Pcus tenutosi in febbraio sconvolse il quadro politico anche in Italia. Kruscev denunciò la linea politica di Stalin e del Comunismo russo: Stalin era un feroce dittatore, responsabile delle grandi purghe, di aver distrutto la democrazia nel partito e di aver creato un assurdo culto della personalità. Fu un duro colpo per la credibilità politica del Pci. In autunno dello stesso anno ci fu la rivoluzione ungherese, i carri armati a Budapest e la dura repressione sovietica. Fu la fine dell’illusione per molti idealisti di sinistra. Il Pci appoggiò la linea di Mosca ma perse credibilità e l’appoggio di numerosi intellettuali e simpatizzanti. La posizione internazionale del Pci spinse ancora di più il Psi verso una scelta di campo definitiva: a fianco della Dc per una linea riformistica e svincolato completamente dall’influenza dell’Urss

25 marzo 1957 – Trattati di Roma, nasce la Comunità Economica Europea (CEE). Ne fanno parte Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo, entra in vigore il 1° gennaio 1958. 

1958 Maggio – elezioni politiche con risultato di grande stabilità, che confermò il consenso per la Dc (dal 41 al 42%) e al Psi (dal 12 al 14%). Emerse la figura di Amintore Fanfani, presidente del Consiglio con interim agli esteri e – contemporaneamente – segretario del Partito. L’opposizione alla linea di Fanfani (alleanza con il Psi per un vasto programma di riforme) venne principalmente dalla corrente interna alla Dc detta dei “dorotei”. Tra questi i più importanti risultarono essere Mariano Rumor e Emilio Colombo. Contro Fanfani c’erano anche Giulio Andreotti e Mario Scelba (a destra) e Aldo Moro (a sinistra)Nel 1959 Fanfani cadde e il nuovo congresso elesse Aldo Moro segretario della Democrazia Cristiana. La sua caratteristica principale era la prudenza

1960 governo Tambroni – lo stop imposto a Fanfani produsse un governo di transizione spostato a destra, guidato da Fernando Tambroni e appoggiato da Monarchici e Msi. La Dc non poteva avere ulteriormente un governo del genere. Il 22 luglio Tambroni si dimise mentre Moro definì il suo partito “popolare e antifascista”. Con il ritorno di Fanfani, anche la Dc abbandonò (nella sua linea ufficiale), qualunque suggestione di governi vicini ad ambienti di estrema destra. 

Novembre 1960– elezione di John Kennedy (democratico) alla presidenza Usa. La linea democratica di apertura verso l’interno e distensione nella politica internazionale contribuì a creare un clima favorevole ai governi di centro-sinistra (considerati, dalla nuova amministrazione Usa, l’unica soluzione per fare le riforme e per isolare il Pci). 1962 Concilio Vaticano II – Il breve papato di Papa Giovanni XXIII (’58-’63) influì pesantemente nel nuovo clima culturale dell’Italia del boom economico. Angelo Roncalli segnò la rottura del modo di concepire il rapporto tra la Chiesa Cattolica e la società moderna. Con il Concilio e l’enciclica Pacem in Terris il “Papa buono” lanciò un appello alla conciliazione internazionale e a superare la logica della “guerra santa”

Marzo 1963– Primo governo di centro-sinistra. Presidente del Consiglio Amintore Fanfani, maggioranza parlamentare sostenuta da Dc, Psdi e Pri. Il Psi appoggiò l’esecutivo dall’esterno chiedendo tre riforme, considerate condizione “sine qua non” per la collaborazione politica: 1.     Nazionalizzazione industria elettrica 2.     Scuola media unica 3.     Istituzione delle Regioni. La nazionalizzazione dell’energia fu il risultato più evidente. Anche la scuola media unica fu un grande successo del centro-sinistra. I due diversi percorsi scolastici – professionali e licei – furono sostituiti da tre anni “uguali per tutti” con innalzamento dell’età di obbligo scolastico a 14 anni. Nonostante ciò in autunno la spinta riformista si era già esaurita. Inflazione e fuga di capitali limitarono pesantemente l’azione di un governo esposto a pressioni crescenti in senso conservatore. 

27 ottobre 1962 – Moriva in un incidente aereo Enrico Mattei, il creatore dell’ENI (nel 1953). Figura carismatica e controversa, comunque capace di alimentare il grande sviluppo industriale dell’Italia tramite l’intervento diretto di una gigantesca impresa pubblica nel settore energetico. 

1963 9 ottobre – il disastro del Vajont. Un pezzo del monte Toc si stacca e precipita nel gigantesco invaso creato dalla diga del Vajont. 

Dicembre – Il Psi nel governo. Dopo una gestazione di sei anni, finalmente esponenti socialisti entrarono nella squadra di governo. Il segretario Pietro Nenni fu il vicepresidente del primo governo Moro, Antonio Giolitti ministro del Bilancio. Il Psi si divise, con la scissione dell’ala sinistra confluita nel Psiup.

1964. 21 agosto 1964 – Muore a Yalta Palmiro Togliatti storico leader del Pci. La sua successione aprì un dibattito su posizioni più riformiste (Amendola, che auspicava l’alleanza con il Psi per un nuovo riformismo) e più conservatrici (Ingrao, sostenitore della linea di fedeltà alla rivoluzione socialista e all’Urss). Nuovo segretario fu eletto Longo, che tergiversò lunga la linea della continuità e dell’isolamento politico.Estate 1964 – Il Piano “Solo”. Il Generale dei carabinieri Giovanni De Lorenzo organizzò un progetto anti-insurrezionalista. Dovevano essere redatte delle liste di persone (attivisti e dirigenti di sinistra) per prepararne l’arresto e la detenzione. Quindi sarebbero state occupate le prefetture, le centrali telefoniche, le direzioni delle organizzazioni di sinistra (partiti, sindacati, associazioni). Infine sarebbe stata occupata anche la sede Rai per le trasmissioni televisive e radiofoniche. Il Piano non fu nemmeno tentato e la storia emerse alcuni anni dopo grazie a una Commissione Parlamentare d’Inchiesta proprio sulla figura del Generale De Lorenzo. 

Governo Moro II – Nel 1964 fu varato il secondo governo Moro con lo stesso programma del primo e la stessa inconsistenza riformistica. Il Psi andava sempre più integrandosi nel sistema di gestione del potere più per allargare il consenso che per sostenere una visione politica di progresso. Nel corso dell’anno fu eletto il primo presidente della repubblica non della DC, ovvero il socialdemocratico Giuseppe Saragat appoggiato anche dal Pci.

1965 E’ l’anno dove non accade nulla di particolare sulla scena politica italiana, salvo i contrasti all’interno del PCI fra le due correnti di Amendola e Ingrao, o in casa socialista dove troviamo Nenni a riunificare il Psdi. 

Aumenta la disoccupazione, proprio mentre salgono i prezzi e i capitali vanno all’estero.

Sono gli anni dove il divario con il nord aumenta e la “malattia” del Sud da endemica inizia a diventare cronica e si allarga ad altri strati della popolazione.

E’ l’anno in cui il mondo è turbato dalla guerra in Vietnam. Morirono due milioni di persone e i bombardamenti americani furono tre volte di più che su tutta l’Europa e l’Asia durante la Seconda Guerra Mondiale. 14 milioni di tonnellate di bombe su un territorio grande come l’Italia. 

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