LA GPU Il 6 febbraio 1922 la Čeka diventa Direzione Politica di Stato -GPU, una sezione dell’NKVD, “commissariato del Popolo per gli Affari Interni”. Responsabile:Feliks Dzeržinskij 1922 – 1923 |
L’OGPU Il 15 novembre 1923 la GPU si riorganizza nell’OGPU “Direzione Comune Politica di Stato” o “Ufficio Politico di Stato di tutta l’Unione” alle dipendenze del Consiglio dei commissari del popolo dell’URSS. Responsabili: Feliks Dzeržinskij 1923 – 20 luglio 1926 Vjačeslav Menžinskij luglio 1926 – maggio 1934 |
LA GUGB Il 10 luglio 1934 l’OGPU diviene la GUGB, Direzione Generale per la Sicurezza dello Stato dell’URSS. Responsabili: Genrich Jagoda 1934 – 1936 Nikolaj Ežov 1936 – 1938 Lavrentij Berija 1938 – 1945. Il 3 febbraio 1941 il GUGB e l’NKVD (Comitato per la sicurezza dello stato) sono per un breve periodo separati, poi riuniti e, nel 1943, separati ancora. |
Segue la NKGB, Commissariato del Popolo per la Sicurezza dello StatoResponsabile: Vsevolod Merkulov 3 febbraio – 20 luglio 1941 Vsevolod Merkulov 14 aprile 1943 – 1946 |
Il 18 marzo 1946 tutti i Commissariati del Popolo sono rinominati Ministeri. |
I MINISTERI MGB – “Ministero per la sicurezza di stato” Responsabili: Viktor Abakumov 1946 – 1951 Sergej Ogol’cov agosto – dicembre 1951 Semën Ignat’ev 1951 – 1953 |
KI – “Comitato di Informazione” Responsabili:Pëtr Fedotov MGB Fëdor Kuznecov GRU Jakov Malik Ministero degli Esteri. Il 30 maggio 1947 ci fu la decisione ufficiale di aggiornare il coordinamento dei diversi servizi di intelligence e di concentrarne gli sforzi sui filoni principali. Nell’estate del 1948 il personale militare del KI venne restituito all’esercito sovietico, per ricostituire una sezione estera dell’intelligence militare del GRU. Le sezioni del KI che si occupavano del blocco orientale e degli emigrati sovietici vennero riportate sotto l’MGB alla fine del 1948. Nel 1951 il KI ritornò all’MGB. |
L’ MVD “Ministero degli affari interni” Il 5 marzo 1953: MVD e MGB vengono fuse nell’MVD da Lavrentij Berija. Responsabile:Sergej Kruglov marzo 1953 – marzo 1954 |
Il 13 marzo 1954: con l’epurazione di Berija, le funzioni di polizia segreta vengono nuovamente separate dal ministero dell’interno (MVD), ma il nuovo organo indipendente non è un ministero (come era il MGB), ma
Un COMITATO, detto KGB, sotto il controllo del Consiglio dei ministri. Questo assetto del KGB resterà stabile sino al 1991. |
IL KGB – Comitato per la sicurezza di stato Sigla che significa “Comitato per la sicurezza dello Stato“: era la principale agenzia di sicurezza, servizio segreto e polizia segreta dell’Unione Sovietica, attiva dal 13 marzo 1954 al 3 dicembre 1991. Nel 1954 il KGB raccolse l’eredità della NKVD (Comitato per la sicurezza dello stato), organo di polizia segreta dell’Unione Sovietica. Ufficialmente sottoposto al Consiglio dei ministri, dipendeva di fatto dal Politburo e dal segretario generale del Partito comunista (PCUS) Lavrenti Berija, dopo la morte di Stalin, e partecipò attivamente alle battaglie sotterranee che insanguinarono il mondo della guerra fredda, insieme agli altri servizi segreti mondiali. Il KGB tentò e in qualche caso ottenne l’infiltrazione di suoi agenti nei governi amici e nemici, nelle forze armate e nelle organizzazioni pacifiste straniere. La pratica dell’infiltrazione, che può assumere la funzione di tentare di destabilizzare governi “nemici”, era assolutamente condivisa nell’opposto blocco della NATO dai rispettivi servizi dei suoi paesi membri. Quanto alla raccolta di informazioni, invece, fece anch’esso ricorso alle cosiddette “trappole al miele”, cioè facendo accostare al potenziale informatore una “disinteressata” anima gemella che riusciva ad avere accesso a informazioni riservatissime sfruttando la solitudine della persona avvicinata, nel caso delle donne, o il richiamo del sesso, soprattutto negli uomini. Il KGB era “la spada e lo scudo del partito”, custode della lealtà all’interno e all’esterno dell’Unione Sovietica. Luoghi celebri legati alla memoria del KGB sono il palazzo della Lubjanka, già sede delle Assicurazioni Rossija, e il carcere di Lefortovo. Nel 1991, Vladimir Krjučkov, responsabile principale del KGB, capeggiò il fallito colpo di Stato contro il presidente Michail Gorbačëv. In seguito a ciò Krjučkov venne arrestato e il 3 dicembre 1991 il KGB cessò di esistere. Successivamente le sue competenze vennero divise tra diverse organizzazioni: FSB: sicurezza interna e controspionaggio. SVR: spionaggio estero. FAPSI: si trattava dell’organismo tecnico dei servizi russi. Successivamente, è stato assorbito dall’FSB. Guardie di Frontiera.
Tra i suoi presidenti, Jurij Andropov ha ricoperto la carica di Segretario generale del PCUS, e il Presidente russo Vladimir Putin proviene dalle sue file ed è stato anche presidente dell’FSB, che è l’erede del KGB. Responsabili: Ivan Serov 13 marzo 1954 – 8 dicembre 1958 Aleksandr Šelepin 25 dicembre 1958 – 13 novembre 1961 Vladimir Semičastnyj 13 novembre 1961 – 18 maggio 1967 Jurij Andropov 18 maggio 1967 – 26 maggio 1982 Vitalij Fedorčuk 26 maggio 1982 – 17 dicembre 1982 Viktor Čebrikov 17 dicembre 1982 – 1º ottobre 1988 Vladimir Krjučkov 1º ottobre 1988 – 22 agosto 1991 Leonid Šebaršin 22 agosto 1991 – 23 agosto 1991 (facente funzioni)Vadim Bakatin 23 agosto 1991 – 22 ottobre 1991Viktor Barannikov, 15 gennaio 1992 – 27 luglio 1993 Nikolaj Goluško, 28 luglio 1993 – 28 febbraio 1994 Sergej Stepašin, 3 marzo 1994 – 30 giugno 1995 Anatoly Safonov, 30 giugno 1995 – 24 luglio 1995 Michail Barsukov, 24 luglio 1995 – 20 giugno 1996 Nikolaj Kovalëv, 20 giugno 1996 – 25 luglio 1998 Vladimir Putin, 25 luglio 1998 – 9 agosto 1999 Nikolaj Patrušev, 9 agosto 1999 – 12 maggio 2008 Aleksandr Bortnikov, 12 maggio 2008 – in carica. Dopo che il Comitato per l’Emergenza di Stato fallisce nel rovesciare Gorbačëv e Boris El’cin prende il controllo, il generale Vadim Bakatin riceve l’ordine di sciogliere il KGB. |
L’FSB FSB – Polizia segreta e servizi di intelligence della Federazione Russa, successore russo del KGB Nel 1998 El’cin nominò Vladimir Putin, un veterano del KGB che sarebbe poi succeduto a El’cin, come direttore dell’FSB. Putin condusse una profonda riorganizzazione, che includeva il licenziamento della maggior parte del personale di vertice dell’FSB. Putin nominò Nikolaj Patrušev capo dell’FSB nel 1999. L’FSB è stato posto sotto il controllo diretto del Presidente con un decreto emesso il 17 maggio 2000. Nella struttura risultante, l’FSB doveva avere un direttore, un primo vicedirettore e altri nove vicedirettori, tra cui un possibile segretario di Stato e i capi di sei dipartimenti:Dipartimento di Sicurezza Economica, Dipartimento di Controspionaggio, Servizio Organizzazione e Personale, Dipartimento di erogazione delle attività, Dipartimento di Analisi, Previsione e Pianificazione Strategica, Dipartimento per la Tutela del Sistema Costituzionale e la Lotta al Terrorismo. L’FSB era l’unica base di potere del nuovo presidente, e la ristrutturazione ha quindi rafforzato la posizione di Putin. Il 28 giugno 2004, in un discorso agli alti ufficiali dell’FSB, Putin ha sottolineato tre compiti principali dell’agenzia: neutralizzare lo spionaggio straniero, salvaguardare la sicurezza economica e finanziaria del paese e combattere la criminalità organizzata. |
Dal 2014, l’FSB ha dedicato ingenti risorse alla preparazione per l’acquisizione da parte della Russia dell’Ucraina, nella sua parte orientale. Prima dell’invasione del 2022, le agenzie di intelligence in Ucraina, Germania, Regno Unito e Stati Uniti hanno riferito che l’FSB prevedeva di sostituire i leader eletti dell’Ucraina con gli ucraini che ora vivono in Russia. I servizi di sicurezza dell’FSB sono stati accusati di essere implicati nell’assassinio di due nomi celebri, uccisi sul finire del 2006: –Aleksandr Litvinenko: ex appartenente al servizio, rifugiatosi nel Regno Unito ed avvelenato a Londra da una dose di Polonio-210 il 23 novembre 2006, dopo aver accusato pubblicamente Putin e l’FSB di aver commissionato gli attentati di Mosca del settembre 1999. Questo risulterebbe infondato perché gli attentati sono stati eseguiti da fondamentalisti islamici delle regioni meridionali della Russia, che vogliono l’indipendenza. –Anna Politkovskaja: giornalista più volte protagonista di affermazioni ed articoli critici con il presidente e a difesa dei diritti umani ed uccisa nel giorno del compleanno dello stesso Putin (7 ottobre 2006) da quattro colpi di pistola nell’androne del suo condominio, mentre rincasava dopo aver fatto acquisti.
Fonti: Treccani, siti storici esteri e italiani, rielaborazione e riassunto storico dell’autrice |