CHI ERA ALEKSEJ ANATOLIEVICH NAVAL’NYJ

Un personaggio controverso

“Chi cerca la verità non la troverà mai completa, perchè umanamente parlando la verità è irraggiungibile”

MS

Aleksej Anatolievich Naval’nyj era nato, nel distretto rurale di Butyn, a ovest di Mosca, il 4 giugno 1976, da una famiglia di militari. Si era laureato in giurisprudenza nel 1998 e poi in Finanze. Nel 2000 si era iscritto al partito Jabloko, di ispirazione social-liberale e filo-occidentale, del quale, dal 2004 al 2007, divenne uno dei leader nell’area di Mosca.

Nel 2005 fonda il gruppo giovanile Democrazia Alternativa, che riceveva finanziamenti dagli Usa. 

Nel 2004, aveva fondato il “Comitato per la protezione dei moscoviti“. Poi divenne capo del ramo regionale di Mosca, del partito Jabloko. 

Nel 2007 fondò un movimento politico chiamato Narod (Popolo), che aveva come priorità la tematica dell’immigrazione. Poiché però Naval’nyi si dimostrò un accanito nazionalistadicendo parole offensive verso gli immigrati, i dirigenti del suo partito lo espulsero. Nel luglio 2008 il partito Narod si unì a due partiti nazionalisti e xenofobi, e si formò il Movimento Nazionale Russo, del quale Naval’nyj fu co-presidente.

Nel 2009 iniziò ad occuparsi della corruzione in Russia e pubblicò i risultati delle sue indagini su un blog, che divenne popolare. Cominciò a focalizzare le sue indagini anche sui politici e sul governodivenendo grande critico del presidente russo Vladimir Putin

Successivamente nel 2011 e nel 2012 invitò a non votare per Putin. Andava in piazza a esprimere disaccordo con i risultati delle elezioni e ad accusare le autorità di brogli elettorali su larga scala. Venne così arrestato dalla polizia.

Nell’ottobre del 2011 vennero intercettate e pubblicate le e-mail di Naval’ny che contenevano scambi con politici dell’estrema destra come Aleksandr Belov, il leader anti-semita e suprematista del Movimento contro l’immigrazione illegale (DPNI), e con personaggi dell’ambasciata statunitense in Russia. 

Nel 2014, Naval’nyj si oppose all’annessione della Crimea, dichiarando che questa manovra avrebbe portato all’espansione della NATO e a un indebolimento dell’economia del Paese. Nel novembre 2018 la Corte europea dei diritti dell’uomo condannò la Russia a risarcire Naval’nyj, per i suoi molteplici arresti subiti sul territorio russo valutati come politici, contro la libertà di espressione e privi di una reale motivazione. Il 23 dicembre 2016, Naval’nyj annunciò la propria candidatura alle elezioni presidenziali, ma poi ne venne escluso per varie condanne (appropriazione indebita), anche se molti governi filo-occidentali e Amnesty International sostengono ancora che la causa delle sue condanne sia dovuta alla stessa opposizione a Vladimir Putin. 

Il 27 aprile 2017, Naval’nyj fu attaccato fuori dal suo ufficio nella Fondazione Anti-corruzione. Gli spruzzarono sul viso una tintura verde brillante. Il disinfettante era stato mescolato con una sostanza chimica caustica, provocando un’ustione chimica all’occhio destroPerse l’80% della vista. 

Nello stesso anno, Naval’nyj accusò Dmitrij Medvedev, l’allora primo ministro russo.

Nel luglio del 2020, la Fondazione Anti-corruzione venne ufficialmente chiusa dal governo russo, perché avevano le prove che i membri ricevevano aiuti dalla Gran Bretagna.

La mattina del 20 agosto 2020, Naval’nyj e la sua portavoce Kira Jarmyš erano a bordo dell’aereo S7 Airlines, volando da Tomsk a Mosca. Durante il volo, Naval’nyj cominciò a sentirsi male e perse conoscenza. 

Il 21 agosto, dopo la richiesta della famiglia e del partito Russia del Futuro alla cancelliera tedesca Angela Merkel e al presidente francese Emmanuel Macron, un aereo dalla Germania arrivò ad Omsk, per trasportare Naval’nyj in una clinica di Berlino. 

Il 2 settembre un portavoce del governo tedesco confermò l’ipotesi dell’avvelenamento, affermando la presenza del Novichok, agente nervino già utilizzato per avvelenare l’ex spia Sergej Skripal’ nel 2018. Il 7 settembre uscì dal coma indotto. Degli agenti segreti russi avevano messo il veleno nelle mutande di Naval’ny, quando si trovava in albergo e il veleno a contatto con la pelle avrebbe fatto il suo effetto rapidamente. Non lo fece del tutto, perché evidentemente non penetrò sotto l’epidermide.

Il 17 gennaio 2021, Naval’nyj tornò in Russia dalla Germania e venne trattenuto nella zona grigia dell’aeroporto Šeremet’evo di Mosca da ufficiali.  

L’arresto di Naval’nyj scatenò proteste di massa nel paese.

Il 31 marzo 2021, Naval’nyj iniziò uno sciopero della fame a causa del rifiuto dei medici di vederlo. Il 6 aprile venne ricoverato per sospetta tubercolosi. 

Il 9 giugno 2021, la sua rete di associazioni politiche, incluso il “quartier generale” e la “Fondazione Anti-corruzione”, venne definita estremista dal Tribunale della città di Mosca e quindi bandita. 

Nell’ottobre 2021 ricevette il “Premio Sacharov”, per i diritti umani del Parlamento europeo.  Nello stesso mese la commissione carceraria russa invece designò Naval’nyj come “terrorista”.

Il 25 dicembre 2023 alcuni collaboratori di Naval’nyj comunicarono che era stato trasferito nella colonia penale IK-3 (nota come “Lupo polare”), a Charp, nel circondario autonomo Jamalo-Nenec, oltre il circolo polare articoin condizioni di completo isolamento e nella quasi totale impossibilità di comunicare con lui. Il trasferimento avvenne in treno; secondo la pratica penale russa (reclusione ed esilio), i prigionieri vengono infatti trasportati in vagoni ferroviari, gli Stolypin, che spesso percorrono itinerari tortuosi verso i territori più estremi del paese. 

Il 16 febbraio 2024, il servizio carcerario russo ha comunicato che Naval’nyj è morto, affermando che “si è sentito male dopo una passeggiata e ha perso quasi immediatamente conoscenza”.

Sito ufficiale di Naval’ny

https://navalny.com

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